Wizz, app americana di dating, bandita dai market di Apple e Google

Sembrava dover diventare in breve tempo una delle app di dating favorite dagli americani, ma l’exploit è durato poco. Pochi giorni fa Apple e Google hanno annunciato di aver bandito Wizz dai propri market. E, come se non bastasse, un’altra tegole si è subito abbattuta sull’azienda: l’FBI ne ha fatto oggetto di una indagine.

Bisogna dire che al momento Wizz ha respinto tutte le accuse, però contro di lei ci sono decine di denunce e diversi rapporti, i più pesanti a opera del National Center on Sexual Exploitation (NCOSE). Secondo questi rapporti Wizz non sarebbe stata capace di proteggere adeguatamente i minori. Non solo, avrebbe permesso di aprire profili anche a under 13.

Non è difficile immagine come questa possibilità si sia rivelata una ghiotta occasione per pedofili e altri criminali di trasformare l’app nel proprio terreno di caccia. Utilizzando tutti gli strumenti tipici di questo tipo di reati, riuscivano a procurarsi materiale intimo di molti utenti, utilizzandolo per estorcere denaro oppure rivendendo il tutto sul mercato della pedopornografia.

Molti utenti hanno affermato che il fenomeno ormai era così comune che erano passate solo poche ore dalla loro iscrizione all’app quando hanno sono stati fatti oggetto di tentativi di extortion.

Ma non è stato solo il terreno della pedopornografia a impadronirsi di Wizz, sempre secondo le accuse. Molte donne, e in alcuni casi, uomini, hanno lamentato di essere stati ricattati e importunati.

Tutto questo si è legato a una gestione dei temi della privacy, sembrerebbe, alquanto leggera, e ha spinto Apple, prima, e Google, subito dopo, a bannare l’app dai propri market per violazione dei termini e delle condizioni di uso.

Data la veemenza con la quale Wizz ha risposto alle accuse, probabilmente la questione è solo agli inizi e bisognerà attendere la conclusione delle indagini da parte dell’FBI per vederci più chiaro.

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