Si chiama mankeeping e il termine è stato coniato da ricercatori dell’Università di Stanford, tra cui Angelica Puzio Ferrara e Dylan P. Vergara, ed è apparso per la prima volta in un articolo intitolato “Theorizing Mankeeping: The Male Friendship Recession and Women’s Associated Labor as a Structural Component of Gender Inequality”, pubblicato nella rivista Psychology of Men & Masculinities.
Il termine si rifà al concetto di kinkeeping, cioè il lavoro che le donne svolgono per mantenere intatti i legami familiari. Si rifà, ma, appunto, non è esattamente questo. È qualcosa di più. Di molto di più, visto che molti ricercatori considerano il mankeeping la ragione principale della crisi, addirittura, delle app di dating.
Intendiamoci, si tratta di una causa non diretta, lontana, però i ricercatori concordando che il mankeeping sta spingendo le donne a un rifiuto dei rapporti di coppia, e quindi a una fuga dalle occasioni di costruirli, app di dating comprese.
Ma vediamo che cosa è esattamente, questo mankeeping. Si ha mankeeping quando la partner diventa il principale sostegno per garantire il benessere emotivo dell’uomo, andando ben oltre i limiti che un rapporto realmente equilibrato deve avere.
Questo significa che la donna è anche terapista, punto di ascolto, gestisce gli stress emotivi interpretando le emozioni, calmando quando è necessario, diventa l’unico punto di sfogo e, per finire in bellezza, anche una specie di agenda umana, suggerendo i percorsi adatti per mantenere relazioni anche con altri ruoli sociali, amici compresi.
Ma per quale ragione oggi si vive questo improvviso sovraccarico di ruoli, e per di più sempre a carico della parte femminile della coppia?
Anche qui gli studi sono abbastanza chiari e decisi nelle valutazioni.
La prima ragione è una maggiore solitudine delle persone, una maggiore solitudine che però sembra colpire più i maschi delle donne. Una ricerca ha mostrato che oggi solo il 27% degli uomini ha almeno 6 amicizie intime, contro il 55% del 1955.
Questo dato è direttamente correlato a una minore disponibilità alle confidenze emotive da parte dei maschi. Un’altra ricerca ha dimostrato che solo il 30% degli uomini nella settimana oggetto dello studio aveva avuto uno sfogo emotivo con altri amici, mentre la percentuale di donne è sempre decisamente più alta.
Come è facile immaginare, tutto questo porta a un maggior isolamento, un maggior isolamento che viene percepito in maniera drammatica da parte degli uomini. Due terzi degli uomini di un campione rappresentativo compreso fra i 18 e i 23 anni ha affermato di sentire che nessuno li conosceva veramente in profondità.
Questa situazione si ripercuote drammaticamente nelle relazioni di coppia, spingendo, come abbiamo visto, gli uomini a scaricare sulla partner una serie di compiti e di carichi che non spettano loro.
Conseguenza, nel lato femminile, è un esaurimento emotivo che porta a una insoddisfazione personale, con tutto quello che ne consegue nella vita di coppia.
Sul lato del dating, questo esaurimento emotivo porta al dato riscontrato da una ricerca di Pew Research, secondo cui solo il 38% delle donne single è alla ricerca di un nuovo rapporto, contro il 61% degli uomini.
E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Chi glielo fa fare, di ficcarsi in un casino emotivo come quello che spesso portano i maschi contemporanei?