Il tentativo delle app di dating di trovare una via d’uscita dalla crisi che sta colpendo il settore è continuo e sta portando anche alla nascita di nuove app, sperimentali, a volte velleitarie, a volte interessanti.
Fra quelle interessanti c’è sicuramente questa LoveJack, creata da due americane, Julia LeStage e Lisa Le (anche se l’idea è venuta per prima a Julia LeStage). Un’app che sciogliesse le troppe complessità che oggi complicano i match e fanno perdere una montagna di tempo, spesso senza risultati.
Secondo Julia LeStage e Lisa Le tutte queste tappe non servono, sono inutili complicazioni. Per costruire un match bastano poche parole, 5 per l’esattezza.
Ma andiamo con ordine.
Come detto, l’idea è venuta a Julia LeStage mentre partecipava in qualità di giudice agli Webby Awards, gli Oscar di Internet, anch’essi con molte categorie, come per esempio siti web, pubblicità digitale, video online, social media, podcast, app e così via. I Webby Awards si caratterizzano anche per il fatto che i premiati devono ringraziare utilizzando solo 5 parole.
Julia LeStage è una imprenditrice del mondo web, famosa fra l’altro anche per aver creato
Weathermob, un’app di crowdsourcing meteorologico, poi venduta in una exit di grande successo. Ha parlato della sua idea con Lisa Le, programmatrice e creatrice di app, ed ecco LoveJack.
Con LoveJack il dating diventa essenziale. Gli utenti si descrivono in 5 parole, anche se hanno la possibilità di cambiarle tutte le volte che vogliono. Chi utilizza l’app, nei profili che scorrono nel feed può vedere le 5 parole scelte dall’utente e, se gli piacciono, può cliccare sul profilo per vedere la foto fisica (Ok, il sistema è lo stesso nostro, ma non abbiamo mai preteso l’originalità e comunque loro sono arrivati decisamente dopo).
Non esiste swipe, solo la possibilità di vedere scorrere il feed e decidere se approfondire la conoscenza, provando ad aprire un match, o andare avanti visionando altri profili. Ma questo non vuol dire che LoveJack sia povero di feature.
A parte il fatto che utilizza già l’IA per implementare alcune funzioni di ricerca, cioè per creare il feed facendo apparire persone le cui 5 parole possono fare match con l’utente che sta utilizzando l’app, LoveJack è certamente ricca di idee. Vediamole in breve.
Intanto il limite dei match, proprio perché LoveJack si propone di migliorare il dating, gli utenti non possono creare più di 5 match al giorno, ma hanno una funzione per mettere in una lista di attesa i profili per cui provano interesse, quindi niente va perduto.
Altra feature interessante è che iscriversi è semplice e veloce. Non ci sono da riempire questionari, passaggi continui, niente di tutto questo: basta un nick, e naturalmente le cinque parole chiave. Però è richiesto un selfie di verifica. Un minimo di garanzia per chi entra in app per fare dating.
Esiste anche lo storico delle parole usate, a disposizione di ogni utente, per seguire in che modo ha gestito la sua descrizione e il rapporto con l’app.
Ma forse l’aspetto più interessante è il modo in cui si apre un match. Abbiamo detto che si può decidere di mettere in attesa un profilo, e questa modalità si chiama semplicemente Hold, in altre parole permette di pensare e pesare bene cosa fare, magari seguire i cambi di parole, quando vengono utilizzati.
Invece se ci si sente sicuri si po’ scegliere l’opzione Bet On. In questo modo l’utente diventa una delle 5 possibilità di match giornaliere ed è necessario inviare subito un messaggio, naturalmente composto da 5 parole, ca va sans dire.
Certo, poter aprire un match così, quasi al buio, e per di più avendo a disposizione solo 5 parole, è una bella sfida, ma anche qualcosa di molto e profondamente diverso dai percorsi seguiti dalle altre app, con tante tappe, tutte lente e farraginose.
Al momento l’app è disponibile solo su IOS, Android sta per arrivare. Invece è limitato il numero delle città in cui è operativa, anche se si parla di un imminente allargamento, oltre Londra, New York e Boston, dove è già disponibile.
