Non sapete che cosa significa cringe? Probabilmente avete passato i 40 anni

Però prima di cominciare, ricordiamolo ancora una volta, parole nuove, soprattutto quando riguardano i comportamenti umani, non se ne inventano. È già tutto noto, risaputo, già visto. E così è anche per il significato della parola cringe.

Cringe significa imbarazzante, ed è una parola che riguarda sia la persona che provoca l’imbarazzo, sia quella che lo subisce. Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla vita, in generale, per capire perché la Gen Z odia il cringe.

Sappiamo che la Gen Z odia l’inautenticità, mentre chi assume comportamenti cringe, generalmente è una persona che sta provando ad apparire quello che non è. Per esempio, chi canta pur essendo completamente stonato, chi si sforza di parlare e comportarsi da giovane pur non essendolo più da tempo. E cosa c’è di meno autentico di chi palesemente appare non essere quello che cerca di apparire?

Per di più nel pensiero della Gen Z il cringe è contagioso. Assistere a un comportamento cringe può portare a subire di riflesso l’imbarazzo che si prova. Altri possono provare imbarazzo di fronte a tutta una scena cringe, per tutti gli attori, Imbarazzo per chi è cringe, imbarazzo per chi sta assistendo o subendo un comportamento cringe.

La Gen Z è abituata a stare sotto i riflettori, comprensibile che percepisca il cringe come una possibile crisi di tutto quello che riguarda la dimensione pubblica. Cringe è allontanamento delle persone e quindi dei follower.

Cringe è ancora isolamento sociale. Le persone cringe vengono generalmente isolate e non esiste situazione peggiore per un Gen Z dell’isolamento sociale, sia per come funziona la dimensione sociale di questa generazione, sia per ragioni di età, l’età in cui l’accettazione e far parte di un gruppo è fondamentale.

Ah, sì, dimenticavamo un ultimo aspetto importante, l’ironia. La Gen Z si caratterizza per un uso e per una dimensione ironica decisamente forte. Cringe e ironia non vanno d’accordo, non possono andare d’accordo.

Ma veniamo adesso al dating. Non è difficile immaginare che miscela esplosiva sia tutto quello che abbiamo detto quando lo riportiamo dentro un match di dating. Tutti i fattori negativi crescono di dimensione.

La Gen Z chiede autenticità prima di tutto nelle relazioni affettive, una persona cringe sta probabilmente cercando di apparire quello che non è, quindi è inaffidabile. E poi, diciamocelo, come si può uscire con qualcuno che trovi imbarazzante? Semplice, non si può, non ci si esce.

Ma proviamo a vedere, nella pratica, quali sono i comportamenti che in un match di dating, soprattutto all’inizio, possono essere cringe. Suggeriamo 5 cose da evitare assolutamente per non diventare cringe.

Prima cosa, messaggi troppo forti e soprattutto troppo presto. Mai scrivere dopo due soli messaggi “sento una connessione fortissima” o “sei la persona della mia vita”. Ma nemmeno dopo tre o quattro.

Seconda cosa, i complimenti esagerati o fuori contestano sono sempre falsi, e la persona dall’altra parte tende ad accorgersene. Detto in altre parole, i wow seguiti da parole e punti esclamativi sono molto cringe.

Terza cosa, una delle più delicate, le emoij. Le emoij sono uno degli strumenti innovativi più delicati, soprattutto se non ci si è nati, con la loro esistenza. Sbagliare una emoij, sia nel contenuto, sia nel momento in cui si invia, è una delle cose più cringe che si possano fare. Se avete dubbi, piuttosto evitate di usarle. Anzi, se siete già anta, evitate anche se non avete dubbi.

Quarta cosa, potrebbe sembrare irrilevante, una cosa da niente, ma credeteci si tratta di qualcosa di molto ma molto cringe. Cominciare a raccontare di sé in maniera troppo dettagliata, condividere particolari intimi, semplicemente tutto questo non si deve fare. Al momento giusto sarà l’altra persona a chiedervi particolari più personali, e sarà il segnale che è realmente interessata a voi.

Quinta ed ultima cosa, le battute sessuali, molto comuni a qualche generazione fa. Qui non si tratta solo di creare situazioni come quella, l’avrete vista tutti, di De Niro nel cinema porno, in Taxi Driver, ma anche qualcosa di più soft. Le battute sessuali, evitatatele.

In fondo il suggerimento più importante è anche il mantra della Gen Z: siate voi stessi. Se siete voi stessi, non sarete mai cringe.

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