Le parole del dating: wildflowering

Continua il nostro viaggio dentro le parole del dating, e, come sempre, scopriremo che in realtà spesso, certamente in questo caso, non c’è niente di nuovo in arrivo. Solo, si chiama in modo diverso un modo di comportarsi vecchio come il mondo.

Oggi ci occupiamo di wildflowering, parola che letteralmente significa “fiori selvaggi”. Ma attenzione, perché se il primo pensiero è che quindi stiamo parlando di comportamenti pericolosi, appunto da selvaggi, non c’è invece niente di tutto questo.

Nel dating la parola wildflowering indica semplicemente il comportamento di chi usa il dating e le sue app non per cercare una relazione stabile, duratura, o quanto meno basata su qualcosa di solido ma per sperimentare.

Chiaramente la relazione con il significato della parola wildflowering è abbastanza esile, deve essere pensato come poca disponibilità a farsi addomesticare in una vita regolata, però con un po’ di fantasia siamo sicuri che lo cogliete.

Ecco la prima obiezione: vabbè, sono utenti che cercano una storia da una botta e via. Errore, non è necessariamente così.

Chi pratica wildflowering non cerca incontri occasionali, da bruciare e esaurire in poche ore, ma non vuole nemmeno far coppia, diciamo così. Una via di mezzo.

Gli psicologi sono subito intervenuti per tracciare un profilo psicologico approfondito di questa tipologia di persone. E sono venute fuori delle cose interessanti.

Prima di tutto, che a scegliere il wildflowering arrivano nella maggior parte dei casi persone che hanno chiuso relazioni importanti, a volte l’hanno anche subita questa chiusura. In questo caso la voglia di sperimentare è una conseguenza prima di tutto della difficoltà a entrare subito in una nuova storia, molto strutturata.

In alcuni casi il wildflowering può essere anche la conseguenza di una crisi di identità. Se non so più chi sono, esattamente, come posso impegnarmi in una relazione solida? Oppure arriva per un desiderio di riscoprirsi, di trovare lati della propria personalità trascurati. Possono sembrare percorsi differenti, in realtà sono quasi opposti, il primo è un atteggiamento passivo, di chi sta subendo, il secondo attivo, di chi si mette in movimento.

Naturalmente a volta proprio la cultura del dating, con le sue molteplici offerte, può spingere a una voglia di sfruttare le potenzialità dello strumento e quindi a sperimentare.

La vera sorpresa invece avviene nella distribuzione per genere. Scopriamo infatti che è molto più diffusa fra le donne che fra gli uomini. Fra le donne, inoltre, prende l’aspetto della riscoperta di sé stesse o del trauma post separazione. Gli uomini invece non solo descrivono questa pratica con parole diverse, ma ha radici più “maschiliste”, per la serie l’uomo è cacciatore etc etc.

Analizzando invece la distribuzione per fascia d’età, scopriamo che è un comportamento molto diffuso nella fascia 20/30yo, anche perché per età è un momento della vita in cui si sperimenta per antonomasia, mentre in quella 30/40yo emerge dopo una relazione importante conclusa male. Caratteristica che esplode completamente per la fascia 40>yo.

Nella galleria delle parole del dating, wildflowering può apparire un termine confuso, e che magari si confonde con altre parole, come situationship o harballing. Ma è solo una impressione. La differenza c’è, ed è forte.

Se il primo termine si riferisca a una situazione che uno dei due partner mantiene come ambigua, il secondo sottointende la capacità di dichiarare subito gli obiettivi, nel caso del wildflowering chi lo pratica non fa nessuna di queste due cose. Evita solo di strutturare la relazione.

Da parte nostra, come sempre, il suggerimento è sempre quello della chiarezza delle intenzioni e dei fini. Fate quello che volete, ma siate chiari e non illudete nessuno.

Share the Post:

Related Posts