Le criptovalute irrompono anche nel mondo delle app di dating

Il mondo cripto, nel suo complesso, sia lato Bitcoin, sia Ethereum e NFT è sempre meno una esperienza di pochi e poco alla volta sta conquistando sempre più utenti, diventando centrale nella vita come dovrebbe essere fra pochissimi anni.

Era quindi inevitabile che anche le app di dating, perlomeno le principali, cominciassero a interessarsi a questo nuovo strumento insieme finanziario e sociale.

Alcune fra le principali app di dating oggi permettono non solo di pagare i servizi in criptovalute, ma addirittura di usarle per fare dei regali ad altri utenti con i quali si vuole fare match. Fra queste app, ricordiamo quelle di Match Group (lo ricordiamo: l’azienda che ne possiede in gran numero, cominciando da Tinder e Ok Cupid), Hinge e Grindr. In questo elenco colpisce la presenza di SilverSingles, un app di dating utilizzata soprattutto da over 60 (vedere il nostro articolo sulle app di dating per gli over 60).

D’altra parte le app hanno soltanto implementato quello che già molti utenti facevano, cioè aver sostituito criptovalute alle monete nazionali per effettuare acquisti legati alle loro azioni di dating.

Ma la vera novità, quella che potrebbe segnare una nuova fase del dating, con l’apertura a nuove figure lavorative e possibilità di creare entrate, è l’arrivo nel dating degli NFT.

Non staremo qui a spiegare che cosa sono gli NFT, è possibile trovare spiegazioni particolareggiate ovunque, oggi, googglando. Diciamo solo che utilizzando gli NFT alcuni utenti stanno creando delle esperienze di dating estremamente raffinate e pensate per particolari profili psicologici o per determinate occasioni.

In altre parole creano pacchetti fatti di prenotazioni in posti particolari, completi di menù gourmand, aperitivi, giri d’arte e altro ancora. Questi pacchetti vengono trasformati in NFT e poi venduti ad altri utenti, a prezzi anche molto interessanti.

L’utente che ha acquistato l’NFT non dovrà fare altro che recarsi nei luoghi selezionati e godersi il viaggio. Il costo, è quello pagato a chi ha creato l’NFT.

Insomma, alla fine non si tratta altro che di un semplice pacchetto da agenzia di viaggio, direte voi. No, in effetti sbagliereste. Perché l’uso dell’NFT permette di curare la costruzione dell’esperienza fin nei minimi particolari, cosa che nessuna agenzia di viaggi, o simili, potrà mai fare. Il tutto a un prezzo mediamente più economico.

È presto per dire se queste pratiche prenderanno piede, ma certamente aiutano a diversificare un settore che ha sempre più bisogno di idee.

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