Il vostro partner viaggia molto? Qualche consiglio per gestire al meglio la relazione

Sono tantissimi, oggi, i lavori che comportano spostamenti continui e magari per periodi più o meno lunghi. Spesso si tratta anche di viaggi che possono essere interessanti, stimolanti, ma ai quali un eventuale partner non può partecipare, o per il tipo di impegno che il viaggio richiede, o perché preso dal proprio lavoro.

Bene, apparentemente essere il partner di qualcuno che viaggia molto può sembrare quasi una condizione ideale. Un modo per non avere troppa pressione nel rapporto, per sfuggire le trappole della quotidianità. Ma chiaro, quando è troppo è troppo. Sfuggire alla quotidianità è una cosa, non vedere mai il partner un’altra.

In altre parole, andare sotto stress per questa situazione di coppia è più comune di quello che sembra. Soprattutto all’inizio, quando una relazione sta cominciando e deve costruire basi solide per durare nel tempo.

Ecco allora qualche consiglio, utilissimo.

Il primo, naturalmente, è chiedervi con molta franchezza che cosa cercate in un rapporto. Saperlo, significa sapere che cosa siete disposti ad accettare e che cosa no. Il passaggio successivo, parlarne con il partner. Affinché anche lui sappia e insieme si possa lavorare per una soluzione adeguata.

Un’altra cosa importante da fare è curare la propria indipendenza, parliamo di quella emotiva. Se non siete indipendenti, quando il partner parte vivrete momenti difficili, vi sentirete soli, arriverà l’ansia, il malumore salirà e in poco tempo anche la relazione se ne andrà a farsi benedire. Invece avere una vita piena significa avere cose da fare, i pensieri saranno occupati e non aspetterete il rientro del partner con ansia ma con la voglia di raccontare tutte le cose che avete fatto (anche di sentire quelle che ha fatto, chiaramente).

Aiuta molto anche costruire un rituale della partenza e uno dell’arrivo. Un percorso di gioia, emotivamente intenso, che esalti le cose che avete in comune e rappresenti un codice segreto di coppia. Qualcosa di tanto piacevole da far attendere con desiderio il momento in cui replicare il rituale.

Detto questo ci sono poi tante cose da fare durante l’assenza del partner. E la prima cosa è comunicare, sempre e comunque. Condividere momenti piacevoli della vostra giornata, con foto e racconti, e chiedere che il partner faccia altrettanto. Su questo aspetto è fondamentale trovare un equilibrio. Chi è in viaggio di lavoro avrà probabilmente giornate stressanti, quindi non bisogna essere invadenti, ma nello stesso tempo è necessario chiedere che questi spazi comuni, in un momento della giornata, vengano rispettati.

Naturalmente non dimentichiamo che ci sono degli strumenti meravigliosi come le videochiamate, strumenti che permettono di costruire incontri virtuali di grande potenza. Ecco, proprio le videochiamate sono un momento fondamentale. Concentratele a fine serata, al massimo al risveglio. Ma soprattutto è necessario essere creativi, avere idee, anche un po, come dire, hard. Non vogliamo suggerire il sesso virtuale, ma qualche provocazione può essere utile.

C’è poi un ultimo consiglio, molto delicato, perché non è detto che sia accolto molto bene. Insomma, è un’arma a doppio taglio e va utilizzata con intelligenza e anche in sintonia sul modo in cui un rapporto è costruito e si regge. Se il vostro stile è liberi tutti, quando non si è insieme, questo consiglio è ovviamente da evitare. Ma anche in un rapporto basato sulla fedeltà può avere controindicazioni, perché magari fossero realmente di fedeltà tutti i rapporti che pongono questo comportamento alla base.

Avrete già capito che l’ultimo consiglio è: di tanto in tanto, fate una sorpresa e presentatevi dal vostro partner senza annunciarlo. È un consiglio che contraddice la regola base di ogni rapporto di lungo periodo, mai presentarsi a casa prima dell’orario previsto. Ma se siete in grado di utilizzare le visite a sorpresa, non c’è niente di più efficace per mantenere in piedi una relazione con qualcuno che viaggia molto per lavoro (o forse per distruggerla, chissà).

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