Di questo tema molto delicato ci siamo già interessati in passato, cioè di cosa significa e di come bisogna affrontare un dating se si ha la responsabilità di avere figli. E naturalmente il problema è ancora più serio se questa responsabilità si la ha totalmente o comunque la si condivide equamente con l’altro genitore.
Però ci siamo resi conto che ogni volta che abbiamo trattato questo tema, e non solo noi, in genere è una caratteristica molto comune, l’abbiamo visto dal punto di vista dell’adulto che vuole ricostruirsi una relazione di coppia e deve trovare il modo giusto per parlare a un possibile partner della sua condizione.
In altre parole evitare di farlo troppo presto, per non spaventare chi figli non ne ha e magari non ne ha voluti, ma nemmeno troppo tardi, per evitare comprensibili malumori nell’ordine del “me lo dovevi dire prima” (che però è un tipo di reazione che la dice lunga a prescindere sulle possibilità di quella relazione).
Abbiamo anche visto che sono nate delle app di dating apposta per genitori single. In modo che ci sceglie di utilizzarle, abbia o meno figli, sappia subito a che cosa va incontro.
Abbiamo anche dato spazio a come gestire al meglio il tempo, da genitore single, per evitare che il ruolo di partner e quello di genitore si sovrappongano o, peggio, entrino in collisione.
Ci siamo però accorti solo oggi di aver evitato di parlare di un tema decisamente importante, forse il più importante in assoluto, un tema che forse potrebbe sembrare non proprio dentro il campo del dating, ma sarebbe una impressione sbagliata, perché è proprio ben dentro il dating, se si è un genitore single.
Ci riferiamo a come gestire la propria attività di dating e le relazioni che ne derivano, soprattutto ai tentativi di far nascere una nuova relazione, nel rapporto con il o i figli. E diciamo subito che se i figli sono già quasi maggiorenni, ok, i problemi che possono sorgere sono limitati, ma nel caso di adolescenti o bambini piccoli si tratta di tema delicatissimo. Perché posto il diritto di un genitore di costruirsi una nuova vita e una nuova relazione, questo diritto non deve e non può prevaricare quello del figlio di poter crescere in modo armonioso e senza eccessive scosse psicologiche.
Diciamo che restringendo l’analisi al periodo adolescenziale e alla presenza continua di un figlio in casa, questa condizione fra le coppie separate si ripartisce in modo diseguale, e non poteva che essere così, fra uomini e donne. Nell’80% dei casi ad avere il figlio in casa è la donna, ma esiste un 20% di uomini che lo ha a sua volta.
Non è questo il luogo per entrare in profondità su questo tema. Basta pensare che esistono almeno quattro tipi di relazioni possibili, e ciascuna di esse ha risvolti particolari: il padre con un figlio, il padre con una figlia, la madre con un figlio, la madre con una figlia. In ciascuno di questi rapporti i profili psicologici si evolvono in modo diverso, anche se il trauma della separazione dei genitori è comune a qualsiasi figlio, indipendentemente dal sesso e dal genere.
A queste dinamiche si aggiungono quelle legate al tipo di rapporto che il genitore ha con il figlio, o la figlia. Chiaro che un rapporto solido e ben costruito reggerà meglio l’ingresso di un nuovo partner. Ma è altrettanto vero che l’arrivo di una nuova figura verrà comunque visto con ansia e paura da chi è reduce dalla perdita di una delle due figure di riferimento genitoriali.
Secondo che sia il padre o la madre ad avere un nuovo partner, possono anche subentrare rivalità e competizioni. Se poi la separazione è stata traumatica, tutti i rischi e la possibilità di scontro crescono.
Insomma, come abbiamo detto, il campo delle possibili varianti è veramente grande. E non possiamo qui dare punti di riferimento sicuri.
Però quello che possiamo e voglia fare, e ci rivolgiamo ai genitori single, è di ricordarvi sempre che prima del modo di introdurre vostro figlio, o figlia, nella nuova coppia, dovete porvi quello di introdurre il nuovo partner nella relazione con vostro figlio. Un percorso che deve avere la precedenza su qualsiasi altro e soprattutto deve essere condotto nel miglior modo possibile.