Con l’IA vola il fenomeno della sextortion

Forse non tutti sanno il significato esatto della parola sextortion, quindi è il caso di una breve spiegazione, però il fenomeno, ne siamo certi, ormai lo conoscono tutti.

Si ha sextortion, o meglio un tentativo di sextortion quando qualcuno prova a estorcere denaro avendo in mano foto sessualmente compromettenti di una persona, di solito conosciuta on line (ma anche i casi di sextortion da parte di ex amanti delusi non mancano).

Beh, siamo sicuri che qualcuno di voi lo sta pensando, ma in fondo è un pericolo facilmente evitabile, basta non mandarle in giro, foto di questo tipo. Ma a parte che vogliamo vedere chi nella vita, avendo un minimo di capacità digitali, non ha mai condiviso fosse anche con un partner una foto osé, molto spesso il criminale che prova la sextortion non ha nemmeno realmente la o le foto che minaccia di diffondere. Semplicemente spara nel mucchio sperando di agire psicologicamente su chi foto di questo tipo le ha realmente condivise.

Ok, altra obiezione. Ma in ogni caso, soprattutto quando le foto non ci sono, vittime sono delle persone psicologicamente vulnerabili. Esatto, questa volta. Non solo psicologicamente vulnerabili, ma spessissimo adolescenti, cioè chi ha meno difese e comunque a certe cose non ci pensa, salvo crollare quando poi il problema si presenta realmente.

La notizia di oggi, la ragione per cui ci occupiamo oggi di sextortion è che secondo le ultime ricerche l’arrivo dell’IA ha reso più facile questo tipo di truffa moltiplicando il numero dei reati.

L’IA aiuta i criminali in diversi modi. Prima di tutto come strumento di ricerca raffinato delle possibile vittime, poi permettendo di gestire tantissime chat alla volta, contemporaneamente, per di più con conversazioni estremamente precise per raggiungere lo scopo.

Naturalmente anche la capacità di produrre, con l’IA deepfake, foto false, è un’arma in più nelle mani dei criminali, ma in questi casi si agisce realmente verso una categoria di persone particolarmente fragile, limitata, ma che proprio per questa fragilità va aiutata e preparata a sopportare l’urto di un ricatto.

Ma se pensate che il fenomeno sia abbastanza limitato, ecco un po’ di dati.

A livello globale si è passati dalle 139 segnalazioni del 2021, alle 10.732 del 2022 e alle 26.718 del 2023. Un trend di crescita esponenziale che viene confermato anche a livello italiano, con una particolare recrudescenza fra i minori. Nel 2023 su 351 casi di sextortion su minori, ben 206 riguardavano adolescenti fra gli 11 e i 13 anni. Oggi l’Italia è al 5° posto al mondo per numero di tentativi di sextortion, una posizione che è il frutto di una combinazione fra la diffusione del digitale e la scarsa preparazione che presentano i giovani nel nostro paese.

A rendere ancora più drammatico il tutto, si stima che oltre il 30% di chi subisce questo tipo di reato non lo denuncia.

No, in realtà c’è ancora qualcosa di più drammatico, ed è il numero di casi che si concludono con il suicidio delle vittime. Fra i più famosi, ricordiamo quelli di Kaleb Moore, 14 anni, Texas, e, per l’Italia, di Tiziana Cantone.

Da parte nostra, un suggerimento che ci sentiamo di dare è: certamente fate la massima attenzione a controllare e verificare a chi state inviando foto sessualmente esplicite. La prudenza non è mai troppa. Ma soprattutto, se avete avuto voglia di fare una cosa del genere, va bene così, era quello che avevate voglia di fare e avevate e avete tutto il diritto di farlo. Siate forti, prima di tutto denunciate sempre e comunque, e poi ricordatevi che i criminali sono gli altri: quelli che vi minacciano o chiunque pensa di potervi aggredire o insultare.

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