Arrestato un militare americano, avrebbe condiviso informazioni riservate su un’app di dating

Si sa, quando i maschi vanno in crisi ormonale per conquistare una donna sono capaci di tutto, fondamentalmente perdono la testa. Ma quanto ha fatto il tenente colonnello Slater, in forza a un comando americano, la testa rischia di perderla realmente, anche se soltanto in modo metaforico, per fortuna.

Slater è stato arrestato con una accusa che, se provata, comporterebbe una pena detentiva fino a 10 anni.

Per ora poco si sa, l’inchiesta è ancora in corso e il Dipartimento di Giustizia americano competente mantiene il giusto riserbo su quasi tutti gli elementi di prova a carico.

Quello che è trapelato, per ora, dice che poco più di una settimana dopo l’invasione russa, Slater è stato contattato sull’app di dating che utilizzava da una donna ucraina. Naturalmente la scusa è stata quella di un match di dating, nonostante la distanza che separava i due, ma molto presto la donna ha cominciato, sempre secondo l’accusa, a porre domande sempre più circostanziate, evidentemente tendenti a strappare informazioni di prima mano, informazioni che l’accusa ritiene fossero e dovessero restare riservate.

Come detto, al momento non si sa di più. Non si sa se la donna sia stata individuata, e nemmeno se esista realmente. Non si sa neanche se Slater dal momento in cui ha cominciato il dating, si sia mai recato in Europa e abbia incontrato la sua partner.

Quello che è certo è che per l’accusa si tratta sicuramente di un tentativo di spionaggio, nel quale Slater è alquanto ingenuamente caduto, e che a prescindere, il tenente colonnello non doveva condividere le informazioni che ha scelto di mettere sull’app, sia pure all’interno di una conversazione privata.

Al momento Slater è stato rilasciato su cauzione. E non ha rilasciato dichiarazioni su quale linea difensiva sceglierà.

Si può solo concludere che il dating on line, con la necessità di conversazioni scritte, presenta molti più rischi di un dating nella realtà, dove si può rivelare quello che si vuole, ma provarlo è un po’ più complicato.

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