Il dizionario del dating: tolyamory

Come diciamo sempre, quando presentiamo un nuovo termine del nostro dizionario del dating, ormai le parole sono nuove, ma i comportamenti che vanno a definire, vecchissimi. La parola di oggi rientra sicuramente in questa categoria.

La parola di cui ci occupiamo è Tolyamory, ed è il risultato di una sintesi fra tolerance e polyamory. Tolyamory è stata usata per la prima volta dal giornalista Dan Savage, all’interno del suo podcast Savage Lovecast. Con questo termine Savage intendeva indicare le coppie nelle quali uno dei due membri tollera che il partner abbia una relazione affettiva o anche solo sessuale con una terza persona.

Secondo Savage non è poliamore, perché i tre componenti non sono in una relazione alla pari. Diciamo, e di qui la crasi con tolerance, che il terzo è tollerato da uno dei due partner. Fra i due, non c’è una vera relazione.

Detta così è abbastanza evidente che si tratta solo di una nuova definizione del trio il marito, la moglie, l’amante. Comunque la situazione è questa, c’è poco da fare.

Però la parola esiste, è stata creata, viene utilizzata, conoscerla serve a evitare di essere cringe.

Però pare che accanto a questa definizione di Tolyamory ne stia venendo fuori un’altra, un po’ diversa. Insomma, non ci è chiaro esattamente il processo, perché è molto sotterraneo, per dire così, non è facile trovare notizie e soprattutto verificarle. In altre parole, è un uso che viene fatto ma ancora dentro le coppie, non è ancora emerso alla luce del sole.

Secondo quanto raccolto, con Tolyamory, o comunque con qualcosa di molto simile, nell’ambiente poliamoroso si definisce una coppia che accoglie al suo interno, persone neurodivergenti.

E qui occorre subito una precisazione. Che cosa è una persona neurodivergente.

Con neuro divergenza si intende definire quelle persone il cui cervello funziona in modo diverso da quello della maggioranza della comunità di appartenenza.

Per capirci meglio, il termine neurodivergenza include l’autismo, l’ADHD (Deficit di attenzione), la dislessia (difficoltà a leggere), la discalculia (difficoltà a fare calcoli), la dispressia (difficoltà nella coordinazione motoria) e perfino la Sindrome di Tourette (caratterizzata dai tic).

La categoria dei neurodivergenti viene usata in chiave inclusiva, perché alla base c’è la convinzione che chi vi appartiene alla mancanza di qualche capacità aggiunge una particolare predisposizione ad altre attività, spesso molto utili a livello sociale.

Insomma, le persone neurodivergenti sono una ricchezza per la società, perché offrono lo sguardo altro, la possibilità di avere un altro punto di vista, e la presenza di un altro punto di vista, ormai lo sappiamo bene, è una cosa positiva.

È facile capire che di conseguenza anche nel poliamore la presenza di un partner neurodivergente venga considerato un bel gesto di inclusione, di attenzione, da parte di una comunità, quella dei poliamorosi, particolarmente proiettata verso il futuro.

Ora, da quanto raccolto, lo ripetiamo, sembra che Tolyamory si stia estendendo, o forse riducendo, perché indica in via esclusiva, a definire le relazioni di coppia che si aprono alla presenza di un terzo partner neurodivergente.

Vi faremo sapere, appena capiremo meglio la situazione.

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