Spencer Rascoff, CEO di Match Group, ci dà ragione!

Spencer Rascoff, CEO dal mese di maggio di Match Group, ha parlato molto da quando ha assunto il nuovo ruolo, ma fra le tante dichiarazioni una è particolarmente importante, questa. “Voglio cambiare la reputazione di Tinder da app per incontri occasionali a una piattaforma che favorisca connessioni più significative”, ha detto Rascoff e ha paragonato Tinder a un bar dove le persone si incontrano ma che deve essere ristrutturato.

Si tratta di una affermazione importante, perché dice con parole chiare che perfino Match Group ha deciso di andare dove noi di ReadMeet siamo già da tempo: una community. Intendiamoci, Rascoff non ha usato la parola Community, ma solo perché sa bene che una app generalista manca del focus intorno al quale si raccoglie una community. Però noi siamo convinti che è lì che proverà ad andare, e abbastanza presto.

Appena Rascoff si è seduto sulla poltrona di CEO di Match Group, una delle più bollenti in circolazione, non ha perso tempo. Ha per prima cosa convocato una riunione con i CEO di Tinder e Hinge, due delle 48 app di dating controllate da Match Group. Perché proprio queste due? Perché Tinder, la regina, è quella più in crisi, e siccome è la regina, appunto, la crisi fa molto male, la seconda invece, Hinge, è quella che sta funzionando, troppo piccola per curare le ferite della regina, ma sta funzionando.

Rascoff, prima di entrare in riunione, ha dimostrato di aver studiato bene, conosceva bene i motivi della crisi di Match Group, poca propensione al dating da parte dei giovani, fallimento dello swipe, considerato ormai superato. Quello che voleva capire è perché Hinge sfuggisse alla crisi. Fra i motivi della crisi Rascoff aveva anche aggiunto il fatto che la Gen Z beve meno alcool, fa meno sesso e che anche i Millennials, invecchiando, sembrano andare in questa direzione.

Come che è, la riunione operativa è stata illuminante per Rascoff. Tinder è partita snocciolando una serie di numeri e di performance, e poi è passata a descrivere la strada scelta per migliorare, anzi, più che per migliorare, dovremmo dire per fermare una crisi pesantissima. Hinge è partita descrivendo il mondo e le abitudini dei giovani, in modo approfondito e particolareggiato, e poi di come stavano cercando di assecondare questo modo di essere.

Risultato della riunione, Rascoff è uscito ammaliato dall’approccio di Hinge, dispensando una valanga di approvazione, spiegando che è così che si deve fare, partire dagli utenti, comprendere come sono fatti e i loro bisogni, per provare a dargli un servizio adeguato.

Altro risultato, la CEO di Tinder, Faye Iosataluno, ha annunciato le dimissioni, dopo solo due anni di mandato. A onor suo, però, bisogna dire che aveva il compito più difficile, Hinge è l’app di dating che si caratterizza per la ricerca di relazioni stabili e durature, quelle che la Gen Z cerca, mentre Tinder è per antonomasia l’app degli incontri occasionali. I due target non si sovrappongono, soprattutto quando ci sono alterantive più efficaci.

Comunque la direzione è ormai decisa, da parte di Rascoff, fa quello che noi di ReadMeet facciamo da tempo ma in modo molto più deciso: una community. Lui farà quasi una community, sotto forma di bar, noi facciamo un luogo accogliente, dove le persone si possano sentire fra simili.

E siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, nelle sue esternazioni ha parlato anche di una nuova feature sulla quale Match Group fa molto affidamento: basata sull’IA proporrà un match al giorno costruito su parametri estremamente approfonditi e, sperano in Match Group, precisi. Match costruiti con l’IA, proprio quello che la Gen Z vuole.

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