App di dating: due milioni di $ per Sitch

Cose che succedono solo negli Usa! Mentre qui in Italia, e parliamo ovviamente da persone che da molto tempo stanno facendo di tutto per realizzare un progetto di alto valore anche culturale, ReadMeet, mentre si fatica a trovare investitori che in fase pre seed, cioè prima del lancio sul mercato, sono disposti a finanziare anche con un solo euro, negli Usa un’app di dating, Sitch, raccoglie nella stessa situazione ben due milioni!

Ok, lasciamo perdere questo po’ di comprensibile invidia, e proviamo a raccontare il fatto.

Anzi, no, perché poi, a rendere il tutto ancora più frustrante, c’è che Sitch non ha alla base chissà quale idea. Si limita a cavalcare l’onda dell’IA e raccoglie fondi per creare, con l’IA, un algoritmo di dating che dovrebbe essere pressoché perfetto, roba da ogni suggerimento, un successo.

Da notare che Sitch non è la sola app di dating ad aver integrato nel suo operato l’IA. Ormai quasi tutte le app, purché di dimensioni almeno medie, hanno questo tipo di funzione.

Ma Sitch ha convinto gli investitori che lei ha il modello giusto, quello vincente, per raggiungere l’obiettivo, e soprattutto, che questo modello si sposa a un modello di business che ne esalta le particolarità. Ma vediamo come funziona.

Tanto per cominciare al momento dell’iscrizione, gli utenti non devono nemmeno compilare questionari lunghissimi o complicati. No, si parte già in maniera soft, perché il questionario d’ingresso è molto semplice. D’altra parte non forse vero che la caratteristica dellIA generativa è che impara dalle sue stesse azioni?

E qui avviene certamente uno dei passaggi più interessanti e criptici di Sitch. Criptico perché non è chiaro, con questo modello, come farà a scalare. Ma per capire meglio tutto dobbiamo fare un passo indietro.

Sitch è stata fondata da Nandini Mullaji e Chad DePue. Il primo, anima del progetto, proviene da una lunga esperienza di matchmaker e proprio sui dati raccolti in questa esperienza è costruita l’IA di Sitch. Inoltre Mullaji supervisiona personalmente tutti i processi e gli abbinamenti proposti. E di qui i nostri dubbi sono chiari: come può scalare un’app che affida una parte importante del suo percorso non sulla automatizzazione ma sul lavoro di un essere umano?

Comunque, proseguendo a spiegare il modello di Sitch, gli utenti riceveranno delle proposte di match. Probabilmente non ci saranno delle funzioni free, e in ogni caso le proposte inviate avranno un costo, non proprio economico: 90 dollari per tre abbinamenti, 125 dollari per cinque e 160 dollari per otto.

Dopo aver ricevuto le proposte, gli utenti potranno fare a un chatbot delle domande sulla personalità dei possibili interlocutori, e il chatbot risponderà leggendo i profili e i questionari compilati all’ingresso. Se due utenti accettano di aprire un match, sarà sempre il chatbot a portarli in una chat virtuale.

Tutto molto complicato e farraginoso? Probabilmente meno di quello che sembra. Sicuramente tutto molto costoso, e che questo possa essere un problema deve averlo capito lo stesso Mullaji, che ha annunciato che in caso di ghosting gli utenti saranno rimborsati. Ok, e in caso di match non riuscito? E come si definisce essere ghostati?

In altre parole, sono molte le cose a non essere chiarissime, ma in fondo ci sta, siamo ancora in una fase pre seed. E, buon per Mullaji, in fondo, visto che a credere nella bontà del progetto ci sono importanti, molto noti nel mondo degli investitori, come Andreessen Horowitz, di A16z Speedrun.

Intanto il team è già al lavoro, e prevede rapidamente uno sbarco in molte città americane. Gli utenti saranno profilati come richieste di essere ammessi, visto che, sempre a quanto sembra, prima bisogna che ci siano almeno 2.000 richieste. Ah, sì, e che tutte le richieste siano esaminate una per una da Mullaji, of course.

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